Pittura pranica
Pranic painting: painting that "heals"
ACTS ON JOINT PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISM, STRESS, HEADACHES AND OTHER SYMPTOMS, ESPECIALLY IF THEY ARE LINKED TO PAIN
ACTS ON ARTICULAR PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISMS, STRESS, HEADS AND OTHER SYMPTOMATIC DISEASES, ESPECIALLY IF THEY ARE RELATED TO PAIN
Sedura pranica al Museo Zavattini nel 1996 con l'opera "Cavaliere pranico"

Pittura pranica
Cristo Pranico
Cristo pranico
Omaggio pranico a Beethoven nel 250esimo della sua nascita, ho voluto ritrarlo giovane, come un an
Carlo soricelli, in occasione della turrita d'Argento che gli ha conferito il comune di Bologna , dona al Sindaco di Bologna Matteo Lepore un'opera pranica del santuario di San Luca, simbolo di Bologna
Cavaliere pranico

Il primo esperimento di "autoguarigione pranica" al Museo Zavattini nel 1996. La prima opera creata al mondo di pittura pranica di proprietà del Museo Zavattini
Translate
1997 Lucio dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone

1997 Lucio Dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone
Nevicata pranica a Casa Trogoni
Nevicata pranica a Casa Trogoni
Francesco Martani
Il visionario medico e artista Francesco Martani (nella foto con il mio catalogo di pittura pranica) che ha creato il bellissimo Museo d'Arte Moderna Cà Ghironda, da medico apprezzava e riconosceva come terapeutica questa pittura particolare
Magico notturno pranico

Magico notturno pranico
Obama Pranico
Obama pranico
Notturno pranico

notturno pranico
La Pittura Pranica –
Luca Visconti psicoterapeuta
Specializzato nell’istituto di Analisi Immaginativa di Cremona, da anni mi occupo di Training Autogeno, per usare le parole dell’autore Schultz “un metodo di autodistensione psichica che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche”, ovvero una tecnica di rilassamento che fornisce strumenti validi per fronteggiare i problemi di ansia attraverso un allenamento costante.
La parola “Autogeno” significa “che si genera da sé”, principio alla base di questa psicoterapia, che presuppone infatti un atteggiamento di auto-osservazione passiva, a differenza di quanto avviene nelle tecniche auto ed etero ipnotiche attivamente indotte dal soggetto o dal terapeuta.
Entrando più nello specifico della tecnica utilizzata da Soricelli, a mio avviso occorre tenere in considerazione diversi aspetti che possono favorirne la riuscita e che sono presenti anche in alcune tecniche ipnotiche.
· Innanzitutto è innegabile l’importanza del consenso dei soggetti per la realizzazione dell’esperienza: laddove anche le tecniche cosiddette etero-ipnotiche non sono possibili se non incontrano la volontà dei soggetti partecipanti, possiamo considerare altrettanto importante la predisposizione psicologica all’utilizzo della pittura pranica, ovvero a sottoporsi ad una seduta;
· Tali tecniche sono maggiormente efficaci quando i soggetti sono sufficientemente autonomi dal punto di vista psicologico; sono pertanto da escludere persone che hanno disturbi mentali gravi o che hanno strutture di personalità dipendenti;
· L’atteggiamento del corpo deve portare ad una modificazione del tono muscolare e della funzionalità sensoriale, al fine di favorire la concentrazione;
· La concentrazione interiore può essere facilitata attraverso la concentrazione su stimoli esterni: in questo caso il fissare la propria attenzione su un punto specifico del quadro può avere il medesimo effetto.
Tutti noi sperimentiamo il restringimento della coscienza in determinate occasioni, il “perderci in qualcosa”, ad esempio quando ascoltiamo una canzone.
Fare una intensa esperienza di raccoglimento interiore porta ad un restringimento del campo della coscienza, come accade nell’auto-osservazione di stati di abbandono interiore, di discesa dentro di Sé, dove, similmente a quello che accade nel sonno, alcune esperienze possono raggiungere l’intensità di una realtà evidente.
Esistono comunque ulteriori elementi altrettanto importanti da tenere in considerazione, in primo luogo l’importanza del contesto.
Perché è così importante l’atmosfera di silenzio assoluto, tenere le luci abbassate? E’ stato verificato che i soggetti sordomuti presentano dei periodi di sonno e riposo assoluto molto più lunghi rispetto alle persone che non hanno le stesse problematiche.
Allo stesso modo tenere gli occhi chiusi è utile per attenuare l’influenza della stimolazione di origine ottica e favorire la concentrazione e il raccoglimento interiore di cui sopra.
La tecnica ideata dal pittore prevede successivamente alla fissazione di un punto specifico del quadro da parte della persona l’immaginarsi l’energia che comincia a scorrere da quel preciso punto e arriva a colpire la parte del corpo desiderata, quindi sede di un dolore specifico, o, in caso di problemi di stress o ansia, la mente.
Interessante il punto di partenza, ovvero che ogni persona sceglie il proprio specifico punto dal quale si sente “attratto”, ma la domanda che dobbiamo porci è in realtà un’altra: possono un’immagine o un pensiero determinare manifestazioni reali potenziali o immediate?
La risposta non può che essere affermativa e tali manifestazioni possono essere molto evidenti.
Ancora una volta, prendendo ad esempio il Training Autogeno, in particolare l’ultimo esercizio, quello del “fresco alla fronte”, nel quale si va a stimolare una sensazione di fresco alla fronte utilizzando una rappresentazione mentale, ovvero un’immagine, vediamo che, similmente alle esperienze di ipnosi, una intensa rappresentazione di modificazioni termiche può portare a reali modificazioni della temperatura somatica, in questo caso dovute a reazioni vasomotorie.
Numerosi autori hanno verificato che l’immagine di un cambiamento nel proprio corpo provoca costantemente sensazioni che hanno molta pertinenza con ciò che ci si rappresenta.
Persone a cui sono state indotte sensazioni di avere una mano due volte più grande dell’altra effettivamente ne hanno avuto la percezione.
In sintesi, partendo dalla premessa di un soggetto o di soggetti psicologicamente predisposti a partecipare ad una seduta di pittura pranica e creando il giusto contesto che comprende anche le variabili ambientali e una atmosfera di condivisione gruppale,
possiamo presumere che, successivamente all’induzione di uno stato di rilassamento, sia possibile che da un punto preciso del quadro, scelto dal soggetto stesso, si crei un’immagine che riesca a modificare, in qualche modo, il suo corpo, nello specifico a trasformare ciò che crea uno stato di sofferenza.
E’ chiaro che tale tecnica non può risultare efficace per tutte le persone che vi si sottopongono, in quanto entrano in gioco variabili psicologiche e di personalità altamente soggettive, non ultima anche una particolare predisposizione all’utilizzo di tecniche che prevedono la suggestione.
I colori dei quadri hanno la loro importanza nella creazione di tale immagine etero indotta: è stato sperimentato che colori caldi come il rosso e l’arancione portano a sensazioni gradevoli di calore, mentre colori come l’azzurro liberano sensazioni di freddo.
Persone “fredde”, che vivono un congelamento interiore, possono “scongelarsi” in presenza di atmosfere rosse.
Quindi l’energia dell’immagine deriva dai quadri, dall’induzione verbale o dalla persona stessa?
Mi piace pensare che l’energia dei quadri sia in realtà un riflesso della nostra energia interiore: i quadri fungerebbero quindi da stimolo, più o meno forte, di attivazione “guidata” di tali energie.
PITTURA, SCULTURA PRANICA, arte pranica, benessere psicofisico, energia pranica, colori pranici
Elenco link Soricelli