Pittura pranica

Pranic painting: painting that "heals"


ACTS ON JOINT PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISM, STRESS, HEADACHES AND OTHER SYMPTOMS, ESPECIALLY IF THEY ARE LINKED TO PAIN


ACTS ON ARTICULAR PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISMS, STRESS, HEADS AND OTHER SYMPTOMATIC DISEASES, ESPECIALLY IF THEY ARE RELATED TO PAIN

I created pranic painting in the mid-nineties, although many now claim to be the first to do so, both nationally and internationally. I had been painting and sculpting for just as many years and over time I had noticed on various occasions that some people told me they felt better after seeing my works; it happened especially with those who suffered from anxiety and stress or joint pain. But at that time my thoughts on these effects had not yet materialized in the pictorial elaboration. Later I began to meditate on those effects and tried to consciously discharge energy on the paintings, using colors and brush strokes that in my opinion could be suitable. I had read about Stendhal's syndrome and thought that the principle could be similar; if a work of art can cause such strong effects, then why not try to do the same with my works, especially on people who suffer like me from anxiety or depressive pathologies that involve other implications such as migraines and stress-related problems? Thus pranic painting was born. A painting of mine dated 1996, the first of its kind in the world, I exhibited at the Cesare Zavattini Museum in Luzzara and there I did the first experiment. The work is a self-portrait in which I depict myself on a horse and with flaming hands, I titled it “Pranic Knight” and it is still at the museum. Later, always in that location, I did other experiments and sessions with 50 people: I noticed effects on many observers, in some cases surprising. Many declared not only to feel better, more relaxed, but also to feel relief from joint pain, the effects were immediate. I tried to repeat the experiment of the pranic session also in other locations such as the Circolo Dozza dell’Atc and with the Adriatica coop in the hypercoop of Borgo Panigale where the then director Marina Molinari specially set up a room using the colors of my paintings. The effects have always been very evident but often even those who benefit from them think of chance and are afraid of being considered suggestible. I would like to point out that this type of art is not intended to replace official medicine, far from it, but it is an attempt to help alleviate psychophysical pain by providing a new approach to viewing the work. In my “House Museum” in Casa Trogoni di Granaglione, I have set up a room filling it exclusively with pranic works and anyone who wants can undergo a free pranic session that lasts only 5 minutes and it is surprising that they get up without any more pain. The house is a stone building that I renovated a few years ago and the village of Casa Trogoni, abandoned by its residents since the 1960s, is located on the border between Emilia-Romagna and Tuscany, at 1050 meters above sea level and about an hour from Bologna and Florence. The road to reach it is arduous, but the place is enchanting with a breathtaking view and centuries-old chestnut trees that the mountaineers used to produce flour. It is the perfect place for those who want to regenerate and my works could not have found a more suitable location. Carlo Soricelli

Sedura pranica al Museo Zavattini nel 1996 con l'opera "Cavaliere pranico"

Sedura pranica al Museo Zavattini nel 1996 con l'opera "Cavaliere pranico"

Pittura pranica

Ho creato la pittura pranica a metà degli anni novanta, anche se ora in tanti ne vantano la primogenitura, sia a livello nazionale che internazionale. Erano altrettanti anni che dipingevo e scolpivo e nel corso del tempo mi ero accorto in varie occasioni che alcune persone mi dicevano di sentirsi meglio dopo aver visto le mie opere; capitava soprattutto con chi soffriva di ansia e stress o dolori articolari. Ma allora i miei pensieri su questi effetti non si erano ancora concretizzati nell’elaborazione pittorica. In seguito cominciai a meditare su quegli effetti e provai a scaricare consapevolmente l’energia sui dipinti, utilizzando colori e pennellate che a mio parere potevano essere adatti. Avevo letto della sindrome di Stendhal e pensavo che il principio potesse essere simile; se un’opera d’arte può provocare effetti così forti, allora perché non provare a farlo anche con le mie opere, soprattutto su persone che soffrono come me di patologie ansiose o depressive che comportano altre implicazioni quali emicranie e problemi legati allo stress? Nacque così la pittura pranica. Un mio quadro datato 1996, il primo del genere, lo esposi al Museo Cesare Zavattini di Luzzara e lì feci il primo esperimento. L’opera è un autoritratto in cui mi raffiguro su un cavallo e con mani fiammeggianti, la intitolai “Cavaliere pranico” e si trova ancora al museo. In seguito, sempre in quella sede, feci altri esperimenti e sedute con 50 persone: constatai effetti su molti osservatori, in alcuni casi sorprendenti. Molti dichiaravano non solo di sentirsi meglio, più rilassati, ma anche di provare sollievo da dolori articolari, gli effetti erano immediati. Provai a ripetere l’esperimento della seduta pranica anche in altre sedi come al Circolo Dozza dell’Atc e con la coop Adriatica nell’ipercoop di Borgo Panigale dove l’allora direttrice Marina Molinari allestì appositamente una stanza riprendendo i colori dei miei quadri. Gli effetti sono stati sempre molto evidenti ma spesso anche chi ne beneficia pensa alla casualità e ha timore di passare per suggestionabile. Tengo a precisare che con questo tipo di arte non ci si vuole sostituire alla medicina ufficiale, ci mancherebbe, ma si tenta di contribuire ad alleviare il dolore psicofisico fornendo un nuovo approccio alla visione dell’opera d’arte. Nella mia “Casa Museo” in località Casa Trogoni di Granaglione, ho allestito una stanza riempiendola esclusivamente con opere pranico-terapeutiche. La casa è una costruzione in sasso che ho ristrutturato un po’ di anni fa e il paese di Casa Trogoni, abbandonato dai residenti a partire dagli anni Sessanta, si trova al confine tra Emilia-Romagna e Toscana, a 1050 mt di altitudine e a circa un’ora da Bologna e Firenze. La strada per raggiungerlo è impervia, ma il luogo è incantevole con un panorama mozzafiato e castagni secolari che i montanari utilizzavano per produrre la farina. E’ il luogo adatto per chi si vuole rigenerare e le mie opere non potevano trovare collocazione più adeguata. Carlo Soricelli

Cristo Pranico

Cristo Pranico
Cristo pranico

Omaggio pranico a Beethoven nel 250esimo della sua nascita, ho voluto ritrarlo giovane, come un an

Omaggio pranico a Beethoven nel 250esimo della sua nascita, ho voluto ritrarlo giovane, come un an
Carlo soricelli, in occasione della turrita d'Argento che gli ha conferito il comune di Bologna , dona al Sindaco di Bologna Matteo Lepore un'opera pranica del santuario di San Luca, simbolo di Bologna

Cavaliere pranico

Cavaliere pranico
Il primo esperimento di "autoguarigione pranica" al Museo Zavattini nel 1996. La prima opera creata al mondo di pittura pranica di proprietà del Museo Zavattini

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1997 Lucio dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone

1997 Lucio dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone
1997 Lucio Dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone

Nevicata pranica a Casa Trogoni

Nevicata pranica a Casa Trogoni
Nevicata pranica a Casa Trogoni

Francesco Martani

Francesco Martani
Il visionario medico e artista Francesco Martani (nella foto con il mio catalogo di pittura pranica) che ha creato il bellissimo Museo d'Arte Moderna Cà Ghironda, da medico apprezzava e riconosceva come terapeutica questa pittura particolare

Magico notturno pranico

Magico notturno pranico
Magico notturno pranico

Obama Pranico

Obama Pranico
Obama pranico

Notturno pranico

Notturno pranico
notturno pranico

La Pittura Pranica –

Luca Visconti psicoterapeuta

Specializzato nell’istituto di Analisi Immaginativa di Cremona, da anni mi occupo di Training Autogeno, per usare le parole dell’autore Schultz “un metodo di autodistensione psichica che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche”, ovvero una tecnica di rilassamento che fornisce strumenti validi per fronteggiare i problemi di ansia attraverso un allenamento costante.

La parola “Autogeno” significa “che si genera da sé”, principio alla base di questa psicoterapia, che presuppone infatti un atteggiamento di auto-osservazione passiva, a differenza di quanto avviene nelle tecniche auto ed etero ipnotiche attivamente indotte dal soggetto o dal terapeuta.

Entrando più nello specifico della tecnica utilizzata da Soricelli, a mio avviso occorre tenere in considerazione diversi aspetti che possono favorirne la riuscita e che sono presenti anche in alcune tecniche ipnotiche.

· Innanzitutto è innegabile l’importanza del consenso dei soggetti per la realizzazione dell’esperienza: laddove anche le tecniche cosiddette etero-ipnotiche non sono possibili se non incontrano la volontà dei soggetti partecipanti, possiamo considerare altrettanto importante la predisposizione psicologica all’utilizzo della pittura pranica, ovvero a sottoporsi ad una seduta;

· Tali tecniche sono maggiormente efficaci quando i soggetti sono sufficientemente autonomi dal punto di vista psicologico; sono pertanto da escludere persone che hanno disturbi mentali gravi o che hanno strutture di personalità dipendenti;

· L’atteggiamento del corpo deve portare ad una modificazione del tono muscolare e della funzionalità sensoriale, al fine di favorire la concentrazione;

· La concentrazione interiore può essere facilitata attraverso la concentrazione su stimoli esterni: in questo caso il fissare la propria attenzione su un punto specifico del quadro può avere il medesimo effetto.

Tutti noi sperimentiamo il restringimento della coscienza in determinate occasioni, il “perderci in qualcosa”, ad esempio quando ascoltiamo una canzone.

Fare una intensa esperienza di raccoglimento interiore porta ad un restringimento del campo della coscienza, come accade nell’auto-osservazione di stati di abbandono interiore, di discesa dentro di Sé, dove, similmente a quello che accade nel sonno, alcune esperienze possono raggiungere l’intensità di una realtà evidente.

Esistono comunque ulteriori elementi altrettanto importanti da tenere in considerazione, in primo luogo l’importanza del contesto.

Perché è così importante l’atmosfera di silenzio assoluto, tenere le luci abbassate? E’ stato verificato che i soggetti sordomuti presentano dei periodi di sonno e riposo assoluto molto più lunghi rispetto alle persone che non hanno le stesse problematiche.

Allo stesso modo tenere gli occhi chiusi è utile per attenuare l’influenza della stimolazione di origine ottica e favorire la concentrazione e il raccoglimento interiore di cui sopra.

La tecnica ideata dal pittore prevede successivamente alla fissazione di un punto specifico del quadro da parte della persona l’immaginarsi l’energia che comincia a scorrere da quel preciso punto e arriva a colpire la parte del corpo desiderata, quindi sede di un dolore specifico, o, in caso di problemi di stress o ansia, la mente.

Interessante il punto di partenza, ovvero che ogni persona sceglie il proprio specifico punto dal quale si sente “attratto”, ma la domanda che dobbiamo porci è in realtà un’altra: possono un’immagine o un pensiero determinare manifestazioni reali potenziali o immediate?

La risposta non può che essere affermativa e tali manifestazioni possono essere molto evidenti.

Ancora una volta, prendendo ad esempio il Training Autogeno, in particolare l’ultimo esercizio, quello del “fresco alla fronte”, nel quale si va a stimolare una sensazione di fresco alla fronte utilizzando una rappresentazione mentale, ovvero un’immagine, vediamo che, similmente alle esperienze di ipnosi, una intensa rappresentazione di modificazioni termiche può portare a reali modificazioni della temperatura somatica, in questo caso dovute a reazioni vasomotorie.

Numerosi autori hanno verificato che l’immagine di un cambiamento nel proprio corpo provoca costantemente sensazioni che hanno molta pertinenza con ciò che ci si rappresenta.

Persone a cui sono state indotte sensazioni di avere una mano due volte più grande dell’altra effettivamente ne hanno avuto la percezione.

In sintesi, partendo dalla premessa di un soggetto o di soggetti psicologicamente predisposti a partecipare ad una seduta di pittura pranica e creando il giusto contesto che comprende anche le variabili ambientali e una atmosfera di condivisione gruppale,

possiamo presumere che, successivamente all’induzione di uno stato di rilassamento, sia possibile che da un punto preciso del quadro, scelto dal soggetto stesso, si crei un’immagine che riesca a modificare, in qualche modo, il suo corpo, nello specifico a trasformare ciò che crea uno stato di sofferenza.

E’ chiaro che tale tecnica non può risultare efficace per tutte le persone che vi si sottopongono, in quanto entrano in gioco variabili psicologiche e di personalità altamente soggettive, non ultima anche una particolare predisposizione all’utilizzo di tecniche che prevedono la suggestione.

I colori dei quadri hanno la loro importanza nella creazione di tale immagine etero indotta: è stato sperimentato che colori caldi come il rosso e l’arancione portano a sensazioni gradevoli di calore, mentre colori come l’azzurro liberano sensazioni di freddo.

Persone “fredde”, che vivono un congelamento interiore, possono “scongelarsi” in presenza di atmosfere rosse.

Quindi l’energia dell’immagine deriva dai quadri, dall’induzione verbale o dalla persona stessa?

Mi piace pensare che l’energia dei quadri sia in realtà un riflesso della nostra energia interiore: i quadri fungerebbero quindi da stimolo, più o meno forte, di attivazione “guidata” di tali energie.

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I COLORI, LE IMMAGINI, I SUONI, LO SPAZIO E IL TEMPO CHE PERCEPIAMO SONO EFFETTI DELLA NOSTRA MENTE E DELL'AMBIENTE IN CUI VIVIAMO. SE POTESSIMO LIBERARCI DA QUESTI CONDIZIONAMENTI SCOPRIREMMO I MISTERI DELLA NATURA, DELLO SPAZIO INFINITO E DEL TEMPO CHE NON HA TEMPO. E DELL'ENERGIA CHE NON VEDIAMO

Elenco link Soricelli

mercoledì 2 aprile 2025

la pittura pranica a Palazzo d'Accursio di Bologna a ottobre 2025, nella prima e nell'ultima foto due visitatori si sono talmente rilassati addormentadosi in soli 5 minuti

in tanti, anche turisti provenienti dall'estero hanno voluto sperimentare gli effetti terapeutici della pittura pranica anche sul piano fisico, sono stati un centinaio: gli effetti su tanti: alcuni in soli cinque minuti (tanto dura la seduta pranica) si sono addormentati, come potete vedere nella foto: la compagna sorride divertita vedendolo addormentato, altri con dolori articolari hanno ottenuto benefici

sabato 8 marzo 2025

Santuario di San Luca pranico donato al Sindaco di bologna Lepore in occasione della Turrita d'Argento data a Carlo Soricelli

Dio pranico adirato dal nostro comportamento verso la natura e tra gli umani

Pranic painting, developed by Carlo Soricelli in 1996, is an artistic technique based on the use of colors and shapes to stimulate beneficial effects on a psychophysical level. The main purpose of this art form is to promote the well-being of the observer, in particular to combat joint pain, headaches and other painful pathologies. It is important to underline that pranic painting must be experienced in a contemplative context, where the observer immerses himself in the work in a meditative and reflective way, in order to promote a deep connection with the positive energies that the painting itself intends to activate.

domenica 1 maggio 2022