Pittura pranica

Pranic painting: painting that "heals"


ACTS ON JOINT PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISM, STRESS, HEADACHES AND OTHER SYMPTOMS, ESPECIALLY IF THEY ARE LINKED TO PAIN


ACTS ON ARTICULAR PAIN, ARTHRITIS, RHEUMATISMS, STRESS, HEADS AND OTHER SYMPTOMATIC DISEASES, ESPECIALLY IF THEY ARE RELATED TO PAIN

Carlo Soricelli and Pranic Painting: Making Human Energy Visible In the landscape of contemporary Italian art, the work of Carlo Soricelli stands out not only for its expressive strength and civil commitment, but also for a quiet, radical experimentation that began in 1997: Pranic Painting. This is not a codified movement or a search for style; it is an artistic experience born from the direct observation of how people responded to his artworks. During his exhibitions, Soricelli noticed that some visitors would stand still for long moments in front of his paintings, visibly relaxed. Others reported relief from migraines, joint pain, anxiety. Some even fell asleep. This was not suggestion or therapy — it was the spontaneous reaction of body and mind to an art form that seemed to channel a beneficial energy. From these encounters, Pranic Painting emerged — described by Soricelli as a way to "visualize the energy present in all living beings." There is no doctrine, no esoteric symbolism. What drives the work is artistic and poetic intuition, the ability to grasp and express the silent energy of existence through color, rhythm, and form. Unlike visionary or spiritually symbolic art, Soricelli’s Pranic Painting avoids chakras, auras, or mystical icons. It is free, tactile, human — and deeply connected to the viewer. The vibrant colors — often radiant reds, luminous yellows, calming blues — are not abstract: they are emotional vibrations that reach the body even before the mind. His most recent exhibition, held at Palazzo d’Accursio in Bologna (October 2024), confirmed the profound effect of his work. Visitors from around the world came to experience his paintings. Some were moved to tears, others felt so relaxed they gently drifted into sleep. Once again, art transcended the visible, becoming active presence, silent comfort, and deep dialogue with the life force that unites all beings. Carlo Soricelli’s Pranic Painting is a rare and precious legacy — not just a painterly gesture, but a genuine act of love Carlo Soricelli e la Pittura Pranica: rendere visibile l’energia umana Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, l’opera di Carlo Soricelli si distingue non solo per la forza espressiva e l’impegno civile, ma anche per una silenziosa e radicale sperimentazione avviata nel 1997: la Pittura Pranica. Non si tratta di un movimento codificato né di una ricerca stilistica, ma di un’esperienza artistica nata dall’osservazione diretta delle reazioni delle persone di fronte alle sue opere. Durante le sue mostre, Soricelli ha notato che alcuni visitatori rimanevano immobili a lungo davanti ai suoi quadri, visibilmente rilassati. Altri riferivano un sollievo da emicranie, dolori articolari, ansia. Qualcuno si addormentava persino. Non si trattava di suggestione o di terapia, ma di una risposta spontanea del corpo e della mente a una forma d’arte che sembrava canalizzare un’energia benefica. Da questi incontri è nata la Pittura Pranica — descritta da Soricelli come un modo per “visualizzare l’energia presente in tutti gli esseri viventi”. Nessuna dottrina, nessun simbolismo esoterico. A guidare il lavoro sono l’intuizione artistica e poetica, la capacità di cogliere e di esprimere l’energia silenziosa dell’esistenza attraverso colore, ritmo e forma. Diversamente dall’arte visionaria o simbolico-spirituale, la Pittura Pranica di Soricelli non raffigura chakra, aure o icone mistiche. È libera, tattile, umana — e profondamente connessa a chi la osserva. I colori vibranti — spesso rossi radiosi, gialli luminosi, blu rilassanti — non sono astratti: sono vibrazioni emotive che raggiungono il corpo ancora prima della mente. La sua più recente mostra, tenutasi a Palazzo d’Accursio a Bologna (ottobre 2024), ha confermato il profondo impatto del suo lavoro. Visitatori da ogni parte del mondo sono arrivati per vivere l’esperienza dei suoi dipinti. Alcuni si sono commossi fino alle lacrime, altri si sono talmente rilassati da scivolare dolcemente nel sonno. Ancora una volta, l’arte ha superato il visibile, diventando presenza attiva, conforto silenzioso e dialogo profondo con la forza vitale che unisce tutti gli esseri. La Pittura Pranica di Carlo Soricelli è un’eredità rara e preziosa — non solo un gesto pittorico, ma un autentico atto d’amore.

Sedura pranica al Museo Zavattini nel 1996 con l'opera "Cavaliere pranico"

Sedura pranica al Museo Zavattini nel 1996 con l'opera "Cavaliere pranico"

Pittura pranica

Ho creato la pittura pranica a metà degli anni novanta, anche se ora in tanti ne vantano la primogenitura, sia a livello nazionale che internazionale. Erano altrettanti anni che dipingevo e scolpivo e nel corso del tempo mi ero accorto in varie occasioni che alcune persone mi dicevano di sentirsi meglio dopo aver visto le mie opere; capitava soprattutto con chi soffriva di ansia e stress o dolori articolari. Ma allora i miei pensieri su questi effetti non si erano ancora concretizzati nell’elaborazione pittorica. In seguito cominciai a meditare su quegli effetti e provai a scaricare consapevolmente l’energia sui dipinti, utilizzando colori e pennellate che a mio parere potevano essere adatti. Avevo letto della sindrome di Stendhal e pensavo che il principio potesse essere simile; se un’opera d’arte può provocare effetti così forti, allora perché non provare a farlo anche con le mie opere, soprattutto su persone che soffrono come me di patologie ansiose o depressive che comportano altre implicazioni quali emicranie e problemi legati allo stress? Nacque così la pittura pranica. Un mio quadro datato 1996, il primo del genere, lo esposi al Museo Cesare Zavattini di Luzzara e lì feci il primo esperimento. L’opera è un autoritratto in cui mi raffiguro su un cavallo e con mani fiammeggianti, la intitolai “Cavaliere pranico” e si trova ancora al museo. In seguito, sempre in quella sede, feci altri esperimenti e sedute con 50 persone: constatai effetti su molti osservatori, in alcuni casi sorprendenti. Molti dichiaravano non solo di sentirsi meglio, più rilassati, ma anche di provare sollievo da dolori articolari, gli effetti erano immediati. Provai a ripetere l’esperimento della seduta pranica anche in altre sedi come al Circolo Dozza dell’Atc e con la coop Adriatica nell’ipercoop di Borgo Panigale dove l’allora direttrice Marina Molinari allestì appositamente una stanza riprendendo i colori dei miei quadri. Gli effetti sono stati sempre molto evidenti ma spesso anche chi ne beneficia pensa alla casualità e ha timore di passare per suggestionabile. Tengo a precisare che con questo tipo di arte non ci si vuole sostituire alla medicina ufficiale, ci mancherebbe, ma si tenta di contribuire ad alleviare il dolore psicofisico fornendo un nuovo approccio alla visione dell’opera d’arte. Nella mia “Casa Museo” in località Casa Trogoni di Granaglione, ho allestito una stanza riempiendola esclusivamente con opere pranico-terapeutiche. La casa è una costruzione in sasso che ho ristrutturato un po’ di anni fa e il paese di Casa Trogoni, abbandonato dai residenti a partire dagli anni Sessanta, si trova al confine tra Emilia-Romagna e Toscana, a 1050 mt di altitudine e a circa un’ora da Bologna e Firenze. La strada per raggiungerlo è impervia, ma il luogo è incantevole con un panorama mozzafiato e castagni secolari che i montanari utilizzavano per produrre la farina. E’ il luogo adatto per chi si vuole rigenerare e le mie opere non potevano trovare collocazione più adeguata. Carlo Soricelli

Papa Francesco protetore della Natura ci ha lasciate: sempre più piccolo in un paesaggio pranico per

Papa Francesco protetore della Natura ci ha lasciate: sempre più piccolo in un paesaggio pranico per
Papa Francesco protetore della Natura ci ha lasciate: sempre più piccolo in un paesaggio pranico per poi volare in cielo

Cristo Pranico

Cristo Pranico
Cristo pranico

turrita d'argento e il dono al Sindaco di Bologna di un "San Luca pranico"

turrita d'argento e il dono al Sindaco di Bologna di un "San Luca pranico"
Carlo soricelli, in occasione della turrita d'Argento che gli ha conferito il comune di Bologna , dona al Sindaco di Bologna Matteo Lepore un'opera pranica del santuario di San Luca, simbolo di Bologna

Cavaliere pranico

Cavaliere pranico
Il primo esperimento di "autoguarigione pranica" al Museo Zavattini nel 1996. La prima opera creata al mondo di pittura pranica di proprietà del Museo Zavattini

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1997 Lucio dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone

1997 Lucio dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone
1997 Lucio Dalla canta e suona per i poveri al pranzo della Befana da Napoleone

Nevicata pranica a Casa Trogoni

Nevicata pranica a Casa Trogoni
Nevicata pranica a Casa Trogoni

Obama Pranico

Obama Pranico
Obama pranico

Magico notturno pranico

Magico notturno pranico
Magico notturno pranico

Notturno pranico

Notturno pranico
notturno pranico

La Pittura Pranica –

Luca Visconti psicoterapeuta

Specializzato nell’istituto di Analisi Immaginativa di Cremona, da anni mi occupo di Training Autogeno, per usare le parole dell’autore Schultz “un metodo di autodistensione psichica che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche”, ovvero una tecnica di rilassamento che fornisce strumenti validi per fronteggiare i problemi di ansia attraverso un allenamento costante.

La parola “Autogeno” significa “che si genera da sé”, principio alla base di questa psicoterapia, che presuppone infatti un atteggiamento di auto-osservazione passiva, a differenza di quanto avviene nelle tecniche auto ed etero ipnotiche attivamente indotte dal soggetto o dal terapeuta.

Entrando più nello specifico della tecnica utilizzata da Soricelli, a mio avviso occorre tenere in considerazione diversi aspetti che possono favorirne la riuscita e che sono presenti anche in alcune tecniche ipnotiche.

· Innanzitutto è innegabile l’importanza del consenso dei soggetti per la realizzazione dell’esperienza: laddove anche le tecniche cosiddette etero-ipnotiche non sono possibili se non incontrano la volontà dei soggetti partecipanti, possiamo considerare altrettanto importante la predisposizione psicologica all’utilizzo della pittura pranica, ovvero a sottoporsi ad una seduta;

· Tali tecniche sono maggiormente efficaci quando i soggetti sono sufficientemente autonomi dal punto di vista psicologico; sono pertanto da escludere persone che hanno disturbi mentali gravi o che hanno strutture di personalità dipendenti;

· L’atteggiamento del corpo deve portare ad una modificazione del tono muscolare e della funzionalità sensoriale, al fine di favorire la concentrazione;

· La concentrazione interiore può essere facilitata attraverso la concentrazione su stimoli esterni: in questo caso il fissare la propria attenzione su un punto specifico del quadro può avere il medesimo effetto.

Tutti noi sperimentiamo il restringimento della coscienza in determinate occasioni, il “perderci in qualcosa”, ad esempio quando ascoltiamo una canzone.

Fare una intensa esperienza di raccoglimento interiore porta ad un restringimento del campo della coscienza, come accade nell’auto-osservazione di stati di abbandono interiore, di discesa dentro di Sé, dove, similmente a quello che accade nel sonno, alcune esperienze possono raggiungere l’intensità di una realtà evidente.

Esistono comunque ulteriori elementi altrettanto importanti da tenere in considerazione, in primo luogo l’importanza del contesto.

Perché è così importante l’atmosfera di silenzio assoluto, tenere le luci abbassate? E’ stato verificato che i soggetti sordomuti presentano dei periodi di sonno e riposo assoluto molto più lunghi rispetto alle persone che non hanno le stesse problematiche.

Allo stesso modo tenere gli occhi chiusi è utile per attenuare l’influenza della stimolazione di origine ottica e favorire la concentrazione e il raccoglimento interiore di cui sopra.

La tecnica ideata dal pittore prevede successivamente alla fissazione di un punto specifico del quadro da parte della persona l’immaginarsi l’energia che comincia a scorrere da quel preciso punto e arriva a colpire la parte del corpo desiderata, quindi sede di un dolore specifico, o, in caso di problemi di stress o ansia, la mente.

Interessante il punto di partenza, ovvero che ogni persona sceglie il proprio specifico punto dal quale si sente “attratto”, ma la domanda che dobbiamo porci è in realtà un’altra: possono un’immagine o un pensiero determinare manifestazioni reali potenziali o immediate?

La risposta non può che essere affermativa e tali manifestazioni possono essere molto evidenti.

Ancora una volta, prendendo ad esempio il Training Autogeno, in particolare l’ultimo esercizio, quello del “fresco alla fronte”, nel quale si va a stimolare una sensazione di fresco alla fronte utilizzando una rappresentazione mentale, ovvero un’immagine, vediamo che, similmente alle esperienze di ipnosi, una intensa rappresentazione di modificazioni termiche può portare a reali modificazioni della temperatura somatica, in questo caso dovute a reazioni vasomotorie.

Numerosi autori hanno verificato che l’immagine di un cambiamento nel proprio corpo provoca costantemente sensazioni che hanno molta pertinenza con ciò che ci si rappresenta.

Persone a cui sono state indotte sensazioni di avere una mano due volte più grande dell’altra effettivamente ne hanno avuto la percezione.

In sintesi, partendo dalla premessa di un soggetto o di soggetti psicologicamente predisposti a partecipare ad una seduta di pittura pranica e creando il giusto contesto che comprende anche le variabili ambientali e una atmosfera di condivisione gruppale,

possiamo presumere che, successivamente all’induzione di uno stato di rilassamento, sia possibile che da un punto preciso del quadro, scelto dal soggetto stesso, si crei un’immagine che riesca a modificare, in qualche modo, il suo corpo, nello specifico a trasformare ciò che crea uno stato di sofferenza.

E’ chiaro che tale tecnica non può risultare efficace per tutte le persone che vi si sottopongono, in quanto entrano in gioco variabili psicologiche e di personalità altamente soggettive, non ultima anche una particolare predisposizione all’utilizzo di tecniche che prevedono la suggestione.

I colori dei quadri hanno la loro importanza nella creazione di tale immagine etero indotta: è stato sperimentato che colori caldi come il rosso e l’arancione portano a sensazioni gradevoli di calore, mentre colori come l’azzurro liberano sensazioni di freddo.

Persone “fredde”, che vivono un congelamento interiore, possono “scongelarsi” in presenza di atmosfere rosse.

Quindi l’energia dell’immagine deriva dai quadri, dall’induzione verbale o dalla persona stessa?

Mi piace pensare che l’energia dei quadri sia in realtà un riflesso della nostra energia interiore: i quadri fungerebbero quindi da stimolo, più o meno forte, di attivazione “guidata” di tali energie.

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I COLORI, LE IMMAGINI, I SUONI, LO SPAZIO E IL TEMPO CHE PERCEPIAMO SONO EFFETTI DELLA NOSTRA MENTE E DELL'AMBIENTE IN CUI VIVIAMO. SE POTESSIMO LIBERARCI DA QUESTI CONDIZIONAMENTI SCOPRIREMMO I MISTERI DELLA NATURA, DELLO SPAZIO INFINITO E DEL TEMPO CHE NON HA TEMPO. E DELL'ENERGIA CHE NON VEDIAMO

Elenco link Soricelli

mercoledì 2 aprile 2025

la pittura pranica a Palazzo d'Accursio di Bologna a ottobre 2025, nella prima e nell'ultima foto due visitatori si sono talmente rilassati addormentadosi in soli 5 minuti

in tanti, anche turisti provenienti dall'estero hanno voluto sperimentare gli effetti terapeutici della pittura pranica anche sul piano fisico, sono stati un centinaio: gli effetti su tanti: alcuni in soli cinque minuti (tanto dura la seduta pranica) si sono addormentati, come potete vedere nella foto: la compagna sorride divertita vedendolo addormentato, altri con dolori articolari hanno ottenuto benefici

sabato 8 marzo 2025

Santuario di San Luca pranico donato al Sindaco di bologna Lepore in occasione della Turrita d'Argento data a Carlo Soricelli

Dio pranico adirato dal nostro comportamento verso la natura e tra gli umani

Pranic painting, developed by Carlo Soricelli in 1996, is an artistic technique based on the use of colors and shapes to stimulate beneficial effects on a psychophysical level. The main purpose of this art form is to promote the well-being of the observer, in particular to combat joint pain, headaches and other painful pathologies. It is important to underline that pranic painting must be experienced in a contemplative context, where the observer immerses himself in the work in a meditative and reflective way, in order to promote a deep connection with the positive energies that the painting itself intends to activate.